Maturità: non si cambiano le regole in corsa
Riportiamo nell'immagine e di seguito alcuni brani dell'intervista apparsa sul Cittadino di settimana scorsa a Luca Montecchi, rettore dell'Istituto Don Gnocchi di Carate brianza in quanto la riteniamo un corretto e autorevole giudizio sul tema della "Nuova Maturità"
"Anche questi ultimi colpi, queste ultime correzioni, non sono altro che i sintomi di un moribondo". Rispetto all'esame di Stato il professor Luca Montecchi rettore dell'istituto don Carlo Gnocchi ha una posizione severa. Di sintomi si parlava. "Che sono anche di poca credibilità, perché siamo martellati da annunci, convocazioni, documentazioni che dovrebbero indicarci la rotta e che invece la correggono continuamente. Non è il modo di lavorare: se si vuole mettere mano all'esame di Stato, e io posso anche essere d'accordo sul fatto che alcune cose fossero da svecchiare, non lo si può fare in corso d'opera. On più: i cambiamenti non si possono ottenere partendo dalla coda. Non è molto corretto anche perché il principio della retroattività non vale nel sistema giuridico italiano".
Osservando la strutturazione delle prove c'è un dato che emerge. "Soprattutto dall'impostazione della prima prova e del colloquio: c'è sempre meno interesse a una trasmissione dei contenuti e sempre più interesse a far emergere le competenze personali meglio note come "soft skills". In altre parole c'è il segnale che la scuola sia sempre più orientata verso un tipo di pedagogia che attribuisce più importanza all'"imparare a imparare" che non all"'imparare le cose". La scomparsa del tema storico per esempio "è indice del minor peso attribuito alla relazione conoscitiva con le cose, con la realtà". Note critiche anche per la seconda prova che, annunciata mista per ogni indirizzo, "crea qualche problema. In alcuni indirizzi la cosa funziona ma in se, per esempio allo scientifico in informatica e fisica, questo ha molto poco senso. perché c' un forte sbilanciamento tra il livello di approfondimento che si raggiunge in matematica (si arriva fino all'analisi) e quello che si raggiunge in fisica (dove i problemi sono affrontati molto poco per via matematica). Anche su latino e greco al classico "ho qualche perplessità, ma potrebbe avere una sua ragione d'essere. Anche se i ragazzi non sono stati precedentemente preparati alla cosa". Rispetto all'orale "introducendo le parti dedicate all'alternanza scuola-lavoro e alla Cittadinanza e Costituzione - ed essendo realistici ossia pensando a un colloquio che dura al massimo un'ora - che tipo di verifica si può fare sul resto? Ancora, con il sistema delle buste alla telequiz si imbriglia la discussione in un percorso preconfezionato e rinunciando al libero scambio di un vero e proprio colloquio".